L’ortognatodonzia è una branca medica che si occupa di curare la malocclusione, le anomalie di crescita delle ossa mascellari e quindi della posizione dei denti.
Spesso la nostra salute dentale è compromessa da patologie specifiche legate alla malocclusione. Proprio per questo è importante l’ortognatodonzia. Vediamo nello specifico di cosa si occupa.
A cosa serve l’ortognatodonzia
L’ortognatodonzia è una branca medica che si occupa di curare la malocclusione, le anomalie di crescita delle ossa mascellari e quindi della posizione dei denti e dell’allineamento dentale. In età prescolare 4-6 anni è consigliata la prima visita e lo possiamo considerare come un primo livello. Poi un secondo livello in età preadolescenziale dai 9 ai 12 anni. L’obiettivo dell’ortognatodonzia è quello di identificare al più presto le problematiche di natura ossea e di crescita scheletrica dei mascellari che in età adulta possono causare problemi di salute e di patologie odontoiatriche molto importanti.
Ovviamente l’ortognatodonzia non si occupa soltanto di far avere al paziente dei denti “dritti” ma di ottenere un’occlusione ideale in un viso armonico con una funzione masticatoria ottimale. La correzione della malocclusione porta a una migliore igiene orale dei denti e delle gengive, riducendo la formazione di carie e prevenendo il rischio di traumi dentali, soprattutto nei bambini.
I vantaggi del trattamento
Un buon trattamento di ortognatodonzia permette di migliorare sensibilmente tutte le funzioni della bocca come la masticazione, la respirazione, la deglutizione e la fonazione, e mira all’eliminazione delle abitudini viziate come la non corretta posizione delle labbra.
Quindi, nello specifico, il ruolo dell’ortognatodontista non è limitato al semplice riallineamento della posizione dei denti ma svolge un importante nella prevenzione della salute dentale, con lo scopo di ottenere un’armonia morfologica e funzionale di tutti gli elementi.
L’ortognatodonzia prevede un’analisi approfondita di tutti gli apparati, cercando di descrivere tridimensionalmente l’occlusione del paziente e includendo anche una valutazione gnatologica, ovvero funzionale. Normalmente la valutazione ortodontica si compone di più visite e utilizza diversi strumenti diagnostici tra cui:
- Fotografie
- i modelli in gesso delle arcate,
- le radiografie
- cefalometria effettuata sul telecranio in proiezione laterale e/o in proiezione postero-anteriore
- le TC Cone Beam a basso dosaggio a scopo odontoiatrico.